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al testo di Antonio Carano
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Troppo tardi s’avverte il morso dei dardi che offende le carni, l’orrido digrignare i denti del dèmone lesto a gettar reti tra il ruvido degrado di storie irrisorie, di miserie. Tra poco sarà inferno la quiete, ma poco importa; tra poco sarà morte, perché tu riapra gli occhi dal fondo di macerie assorte e la tua colpa si muti, ancora, in follia della sorte.
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Franco Fabiano
- 10/01/2011 11:21:00
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Caro Antonio, "Troppo tardi savverte il morso" è un verso che costituisce il preludio ad un testo importante, che racconta una realtà sofferta, che racconta una realtà della quale si resta testimoni inconsapevoli, sterili oggetti senza passione. Ciascuno è partecipe di una verità oppure, al contrario, ciascuno subisce soltanto una verità? Il Suo testo richiama lattenzione, secondo me, su questa scelta inderogabile. Franco Fabiano
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Mariella Vallesi
- 10/01/2011 11:08:00
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ci sono momenti in cui la sorte scaglia sberle contro chi non si vuole proprio svegliare. perchè il destino delluomo è la luce! Molto bravo
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Alessio Romano
- 06/01/2010 22:55:00
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Concordo con Loredana
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Loredana Savelli
- 06/01/2010 21:41:00
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Uninvettiva molto musicale! Le assonanze danno ritmo al testo, amaro e carico ancora di passione.
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